David Puente è intervenuto ieri sera a Volpiano su disinformazione e fake news, nell'ambito del festival internazionale di letteratura «I Luoghi delle Parole». Stimolato dalle domande di Alberto Cena dell'associazione «Terra di Guglielmo», il blogger ha indicato le tipologie più pericolose di "bufale" che circolano su Internet: quelle concepite per guadagnare attraverso il clickbaiting (cattura clic), diffondendo falsità clamorose per attirare il pubblico, e quelle utilizzate a fini di propaganda, per influenzare e condizionare l'opinione pubblica.
«Provo empatia per le persone che credono fermamente alle bufale - ha dichiarato il blogger - perché sono vittime di un meccanismo perverso». Puente ha lavorato per quattro anni alla Casaleggio Associati, occupandosi anche dei blog di Antonio Di Pietro e Beppe Grillo. Dopo questa esperienza si è messo in proprio come web designer e parallelamente ha iniziato l'attività di cacciatore di fake news, che svolge al termine della giornata di lavoro, di sera e di notte. «C'è bisogno di alfabetizzazione digitale - ha sottolineato -. Dobbiamo imparare a esercitare lo spirito critico sul web. Sono invece contrario alla censura su Internet perché polarizza il dibattito e rafforza la convinzione che la bufala sia vera e non la si voglia far sapere».
Per individuare facilmente una bufala, Puente suggerisce di prestare attenzione al nome del sito, che spesso imita quello di testate giornalistiche conosciute, e ai titoli sensazionalistici con inviti a cliccare, utilizzati per catturare i navigatori e guadagnare con la pubblicità online.