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Attualità | 29 gennaio 2017, 15:30

Oggi è il primo dei tre “Giorni della merla”

Sono i giorni che si ritenevano, un tempo a ragione, i più freddi dell’anno

Oggi è il primo dei tre “Giorni della merla”

Secondo la tradizione quello di oggi è il primo dei tre giorni più freddi dell’anno, 29, 30 e 31 gennaio, che vengono chiamati giorni della merla.

Secondo il sito internet www.greenme.it, ad oggi secondo le rilevazioni meteo in realtà gli ultimi tre giorni di gennaio non sono più i più freddi dell’anno, almeno per quanto riguarda l’Italia. Il clima sta cambiando e probabilmente nei decenni passati la fine di gennaio era davvero il momento più freddo dell’anno.

In alcune tradizioni si chiamano giorni della merla gli ultimi giorni di gennaio e il primo giorno di febbraio. Si tratta comunque di un periodo considerato molto freddo quasi come se si trattasse del culmine dell’inverno dopo cui si può già cominciare a sperare in un innalzamento delle temperature nella speranza che la primavera arrivi al più presto.

Giorni della merla, significato:

Il significato della locuzione “giorni della merla’ non è ben chiaro. In ogni caso sappiamo che con questo termine ci si riferisce ai tre giorni che si ritengono i più freddi dell’anno, ma come mai si parla di una merla?

Per spiegare meglio il significato di questa espressione pare che si debba ricorrere ad una leggenda secondo cui nei giorni più freddi dell’anno una merla con i suoi pulcini si rifugiò in un comignolo dal quale il primo giorno di febbraio emersero tutti grigi a causa della fuliggine. Secondo questa tradizione popolare da quel momento in poi tutti i merli femmina e i suoi piccoli sono grigi.

Nella realtà le femmine di merlo hanno un piumaggio bruno/grigio e il becco è dello stesso colore, mentre il merlo maschio si distingue per il manto nero brillante e per il becco giallo-arancione.

Il merlo è un uccello che tende a non migrare e a rimanere in Italia tutto l’anno anche per trascorrere l’inverno.

Giorni della merla, leggende: 

Sono davvero numerose le leggende che vanno a raccontare il significato dei giorni della merla secondo le differenti tradizioni popolari. Scopriamo quali sono i racconti più conosciuti da ricordare proprio quando i giorni più freddi dell’anno si avvicinano.

In tutte le leggende esiste un fondo di verità: nel calendario romano infatti il mese di gennaio durava solo 29 giorni. Noi oggi sappiamo che gennaio ha sempre 31 giorni mentre febbraio ne ha 28 o 29 nel caso dell’anno bisestile.

La leggenda della merla bianca

Sappiamo che i merli femmina sono di colore grigio-bruno ma secondo la leggenda tanto tempo fa gli esemplari femmina del merlo erano di un bel colore bianco. Una merla tutta bianca che si trovava alla ricerca di provviste a causa del freddo a un certo punto fu costretta a rifugiarsi in un comignolo dal quale non poté che uscire con le piume completamente nere. Da qui si prende spunto per spiegare come mai oggi i merli siano sempre di colore scuro, grigio fumo o nero. Per tre giorni la merla dovette rimanere rintanata senza riuscire ad andare alla ricerca di cibo a causa di una forte bufera di neve. Il suo tentativo di prendere in giro il mese di Gennaio per fare scorta di cibo prima che arrivassero i giorni più freddi dell’anno fallì. Ed è così che il mese di gennaio da quel momento in poi ebbe sempre 31 giorni e non 28 come invece secondo la leggenda succedeva in precedenza. I giorni più freddi dell’anno per tradizione andavano accostati alle bufere di neve di gennaio e non al più mite febbraio.

La leggenda dei merli a Milano

Ecco un’altra storia che vede protagonista una merla insieme a un merlo e ai loro piccoli. La famiglia si era trasferita a Milano verso la fine dell’estate ma con l’arrivo del freddo e dell’inverno riuscire a trovare cibo in città diventava davvero difficoltoso. Decisero allora di provare ad andare alla ricerca di un posto più mite dove trascorrere l’inverno, ma l’impresa a dirla tutta non era davvero facile. Ecco che allora durante il volo la piccola famiglia di merli decise di rifugiarsi in un comignolo che aveva avvistato tra i tetti della città, alla ricerca di un po’ di tepore. Purtroppo in questo comignolo c’era molta fuliggine che rese tutti i merli completamente neri.

Soltanto dopo tre giorni, con la fine di gennaio e l’arrivo del mese di febbraio, i merli riuscirono ad uscire dal loro rifugio per andare alla ricerca di cibo perché per fortuna i giorni più freddi dell’anno erano ormai passati.

La leggenda del merlo bianco diventato nero

Ecco un’altra leggenda dedicata ai giorni della merla. Purtroppo in questo caso non si tratta di una storia a lieto fine. Un giorno per il troppo freddo uno entrò in un camino per scaldarsi e ne uscì dopo tre giorni tutto nero per la fuliggine. Due merli dalle candide piume, maschio e femmina , si ripararono per il freddo in un camino. Non avendo nulla da mangiare il maschio decise di uscire per cercare qualcosa. Dopo tre giorni tornò e trovando un uccello nero come il carbone, non riconobbe la sua merla e tornò indietro per cercarla. La merla, annerita per la fuliggine, nel frattempo purtroppo morì di fame.

La leggenda della merla del Po

Il merlo e la merla si sposano alla fine di gennaio, al paese della sposa, oltre il Po. Dovrebbero riattraversarlo per tornare nella loro casa, ma si è fatto tardi e si fermano per due giorni presso dei parenti. La temperatura si abbassa molto. Merlo è costretto ad attraversare il Po ghiacciato, ma muore. Merla piange ed il suo lamento si sente ancora lungo il Po, nelle notti di fine gennaio. Anche in questo caso non si tratta purtroppo di una storia a lieto fine, come invece lo sono le leggende più conosciute e le storie per bambini.

La leggenda del merlo e della merla al ballo

Merlo e Merla erano due giovani allegri che amavano andare a ballare nelle serate invernali. In una di queste, per guadagnare tempo, decisero di attraversare il fiume. Ma la lastra di ghiaccio che ricopriva il Po non resse il loro peso e si ruppe.

Caddero così nelle acque gelide dove perirono. Unica testimone della loro morte fu una merla che per tre giorni, gli ultimi di gennaio, cinguettò sui passanti per chiedere aiuto. Al terzo giorno il sole sciolse il ghiaccio ed il fiume restituì i cadaveri dei due ragazzi e sul quel luogo sbocciarono splendidi fiori.

R.G.

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